NON CHIAMATELI PIU’ MORMONI!

 

Nella conferenza generale di ottobre 2018, l’attuale “profeta” mormone Russell Nelson dichiarò: “Quando usiamo dei soprannomi per la chiesa […]è una grande vittoria per Satana” – invitando quindi i membri della chiesa ad evitare di riferirsi ad essa col termine “mormone” (ed a se stessi come “mormoni”) e ad utilizzare invece il nome ufficiale di “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”. Questo infatti, precisò Nelson, è il nome che Cristo stesso diede alla Sua chiesa tramite il profeta fondatore Joseph Smith.

A questa dichiarazione seguì un generale rebranding (ridefinizione) di tutto ciò che era legato alla chiesa, rimuovendo quindi il termine “mormone” da siti web, edifici, opuscoli, pubblicazioni e perfino dal celeberrimo “Coro del Tabernacolo Mormone” che da allora iniziò a chiamarsi semplicemente “Coro del Tabernacolo”.

A questo punto ci si è posti delle domande. Se l’uso del termine mormone concretizza “una vittoria per Satana” ed il nome di “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni” è stato conferito da Cristo stesso alla Sua chiesa tramite Joseph Smith, il profeta fondatore, allora:

-          perché quando la chiesa mormone fu fondata, il 6 aprile 1830, fu chiamata semplicemente “Chiesa di Cristo”?

-          perché 4 anni dopo, il 03 maggio 1834, tramite una mozione promossa dallo stesso Joseph Smith, la chiesa mormone fu rinominata semplicemente “Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni”, fu cioè eliminato ogni riferimento a Cristo dalla denominazione?

-          perché ancora 4 anni dopo e quindi dopo ben 8 anni dalla sua fondazione, la chiesa mormone fu nuovamente rinominata in “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”, nome che conserva ancora ai giorni nostri?

Inoltre, se il soprannome “mormone” risulta così offensivo tanto da costituire “una vittoria per Satana”, come è possibile che un altro profeta mormone, Gordon B. Hinckely nel 1990, sempre in conferenza generale, dichiarasse (citando un suo collega di missione): “non mi vergogno del soprannome Mormone […] se c'è un nome che è totalmente onorevole nella sua derivazione, è il nome Mormone”.

E come è altrettanto possibile che la chiesa mormone nel 2010 abbia investito ingentissime somme in una campagna pubblicitaria di portata mondiale che aveva come motto la frase “I’m a mormon” (Sono un mormone)?

E ancora, come si spiega che nel 2014, la chiesa mormone abbia prodotto addirittura un intero film, distribuito nelle sale cinematografiche e nelle case di tutto il mondo, dal titolo “Meet the mormons” (Conosci i mormoni)?

Alcuni, abituati a pensare male (e qualche volta ad “azzeccarci”), credono che questa massiccia campagna di rebranding serva alla chiesa mormone per sfuggire alla cattiva fama di cui inizia a godere in taluni ambienti di rete e sui social media: sempre più spesso quando i membri della chiesa leggono o ascoltano critiche alla chiesa mormone, rispondono semplicemente e simpaticamente dicendo: “Cos’è la chiesa mormone? Non la conosciamo. Noi apparteniamo alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi… bla bla bla…”.

Ma gli amici del blog ldsdiscussions.org, dal quale traduciamo un articolo nel nostro post, fanno una riflessione molto più arguta e sottile. Dietro questo rebranding, dietro questa “rinominazione”, ci sarebbe la ridefinizione del concetto stesso di “rivelazione” da parte di Dio, così come ricevuta dai sedicenti profeti mormoni fino ad oggi. Se volete saperne di più, cliccate sul link e leggete l’articolo completo.

 
Il nome sulla facciata del Tempio di Kirtland: Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni (1834)

Una delle questioni più importanti della Conferenza generale di ottobre (ndt, del 2018) è stata l'insistenza di Russell M. Nelson affinché non si usino il termine “Mormone” o la sigla “LDS” per identificare la chiesa. Gli oratori durante il fine settimana l'hanno chiamata rivelazione, e lo stesso Nelson l'ha proclamata rivelazione quando ha detto che il Signore "ha impresso nella [sua] mente l'importanza del nome che Egli ha decretato per la Sua Chiesa, cioè”La Chiesa di Gesù Cristo degli Ultimi Giorni. Santi”. (lds.org)

Ora spieghiamo un aspetto di cui la maggior parte dei membri non è a conoscenza: Nelson ha portato avanti questa linea di pensiero per 28 anni, molto prima di essere sostenuto come profeta della chiesa. Nell'aprile 1990, Nelson ha tenuto un discorso in merito intitolato "Così sarà chiamata la mia chiesa", in cui Nelson traccia gli stessi esatti argomenti che ha fatto questo fine settimana come profeta.

Ci sono molti elementi nel discorso di Nelson del 1990 che appaiono interessanti, ma per la riuscita di questo post vogliamo solo sottolineare che questo discorso riprende chiaramente gli stessi argomenti che vengono fatti ora da Nelson.

Vi presentiamo inoltre, questo successivo discorso che fu tenuto nell’ottobre 1990 da Gordon B. Hinckley, il quale sarebbe diventato profeta cinque anni dopo. Durante una conferenza generale (immediatamente successiva a quella del citato discorso di Nelson, ndt), Hinckley tenne appunto un discorso intitolato "Mormone dovrebbe significare "più buono"".

In questo discorso (che a noi sembra un vero e proprio rimbrotto verso Nelson per il suo discorso tenuto 6 mesi prima, ndt), Hinckley discute su come probabilmente non si riuscirà mai a far chiamare la chiesa con il suo nome ufficiale, ma che il soprannome “mormone” non comporta in sé nulla di negativo:

"Suppongo che, indipendentemente dai nostri sforzi, non potremo mai convertire il mondo all'uso generalizzato del nome completo e corretto della Chiesa. A causa della brevità della parola mormone e della facilità con cui è pronunciata e scritta, continueranno chiamarci mormoni, chiesa mormone e così via.

Potrebbero fare di peggio. Più di cinquant'anni fa, quando ero missionario in Inghilterra, dissi a uno dei miei colleghi: "Come possiamo convincere le persone, compresi i nostri stessi membri, a parlare della Chiesa con il suo nome proprio?" Rispose: "Non puoi. La parola mormone è troppo radicata e troppo facile da pronunciare”. Disse anche: "Ho smesso di provarci. Anche se sono grato per il privilegio di essere un seguace di Gesù Cristo e un membro della Chiesa che porta il Suo nome, non mi vergogno del soprannome di Mormone". “Guarda”, continuò, “se c'è un nome che è totalmente onorevole nella sua derivazione, è il nome Mormone. E così, quando qualcuno mi chiede qualcosa in merito e che cosa significhi, dico sottovoce: 'Mormone significa più buono” (Il profeta Joseph Smith lo disse per la prima volta nel 1843; vedere Times and Seasons, 4:194; Insegnamenti del profeta Joseph Smith, pagine 299–300)*.

La sua affermazione mi incuriosì: Mormone significa "più buono". Sapevo, naturalmente, che "più buono" non era un derivato della parola mormone. Avevo studiato sia il latino che il greco, e sapevo che l'inglese deriva in una certa misura da quelle due lingue e che le parole “più buono” non sono affini alla parola “mormone”. Ma il suo era un atteggiamento positivo basato su una percezione interessante. E, come tutti sappiamo, le nostre vite sono guidate in larga misura dalle nostre percezioni. Da allora, quando ho visto la parola Mormone usata dai media per descriverci, in un giornale, in una rivista, in un libro o altro, mi è balenata in mente la sua affermazione, che è diventata il mio motto: Mormone significa "più buono". " (lds.org)

*Nota del traduttore

Al riguardo permetteteci un piccolo inciso pechè possiamo leggere dalla viva mano del Profeta fondatore Joseph Smith, secondo quale ragionamento egli sia arrivato a concludere che la parola "Mormone" stia a significare letteralmente "più buono" . Fidatevi, c'è da rimanere sorpresi.

"Posso tranquillamente affermare che la parola Mormone è indipendente dall'apprendimento e dalla saggezza di questa generazione. […)  dire che [il termine] “buono” è tra i più importanti in uso, e sebbene conosciuto con sostantivi diversi nelle diverse lingue, tuttavia il suo significato è lo stesso, ed è sempre in opposizione al male. Diciamo dal sassone, “good”; dal danese, “god”; dal tedesco “gut”, dall’olandese, “goed”; dal Latino, “bonus”; dal greco, “kalos”; dall'ebraico, “tob”; e dall'egiziano, “mon”. Quindi, con l'aggiunta di more (che significa “più” in lingua inglese, ndt), o della sua contrazione, “mor”, abbiamo la parola “mor-mon”; che significa, letteralmente, "più buono". (Joseph Smith Jr., in Times and Seasons, Volume 4, pag. 194)

In altri termini quindi, il "profeta" Joseph Smith, fondatore della chiesa mormone e traduttore del Libro di Mormon (dalle fantomatiche tavole d'oro in Egiziano Riformato), dice che il termine "mormon" deriva dalla parola inglese "more" (più) e da quella egiziana "mon" (buono). Chi ha scritto il Libro di Mormon (la cui origine secondo i mormoni risalirebbe al periodo compreso tra il 600 a. C. ed il 421 d.C), insomma, conosceva sia l'Egiziano che l'Inglese (o quanto meno il Sassone). Notiamo un leggerissimo anacronismo nell'affermazione del "profeta"! Ma non approfondiamo oltre, per carità!

Interessante notare che una delle organizzazioni di mormoni più attive in Internet  e che si occupa di gestire siti web e piattaforme social media in oltre 15 lingue (anche in Italia, sotto il brand "La chiesa restaurata"), prende spunto per il proprio nome, con ogni probabilità, proprio da questo mix di inglese e di egiziano: parliamo naturalmente della "More Good Foundation".


Ma torniamo ai giorni nostri.

La verità è che anche nel 1990 era più che evidente che Russell M. Nelson fosse l'unico a ritenere necessario e vitale questo cambiamento. Era l'unico che sentiva che dover fare questo cambiamento derivava da una rivelazione di Dio, e ci si pone quindi la domanda sul perché Dio sentisse che era così importante tanto da dirlo a lui, ma non ai responsabili della chiesa che in quel momento avrebbero potuto effettuare fattivamente il cambiamento .

Facciamo un balzo in avanti di vent'anni, quando la campagna "Sono un mormone" è stata lanciata come si vede in questa versione della Mormon Newsroom. Il paragrafo seguente è tratto dalla pagina Mormon Newsroom: 

"La campagna mediatica nazionale della Chiesa chiamata "I'm a Mormon" (lanciata nel 2010) includeva spot televisivi, cartelloni pubblicitari e annunci sugli autobus e su Internet. Gli annunci offrivano uno sguardo sulla vita dei Santi degli Ultimi Giorni di tutto il mondo e indirizzavano le persone al sito web mormon.org, dove potevano leggere i profili di decine di migliaia di Mormoni, chattare in diretta con rappresentanti che avrebbero risposto a domande sulla fede e guardare dozzine di video sui membri della Chiesa".

E quindi, ancora, se Dio fosse così offeso dal soprannome “mormone” come ha proclamato Nelson, perché mai avrebbe permesso alla chiesa di condurre una campagna come quella chiamata "Sono un mormone", che è stata trasmessa attraverso TV, spot internet, cartelloni pubblicitari e sugli autobus. Ci viene detto costantemente che i leader della chiesa pregano per ogni decisione importante, e questa non dovrebbe fare eccezione poiché i dollari della decima sono stati spesi per aiutare a rafforzare l'immagine della chiesa. Se Dio avesse ritenuto che questo era un errore "insinuatosi" nel tempo, chiaramente i leader avrebbero dovuto ricevere una risposta per proseguire con questa campagna.

 

L'imponente campagna "I'm a mormon" lanciata nel 2010


Ma non finisce qui. Nel 2014 la chiesa ha pubblicato il film "Meet the Mormons" (Incontra i mormoni), che ha narrato le storie di sei membri della chiesa in modo che il pubblico potesse capire meglio cosa significasse essere mormone. Ancora una volta, sono stati spesi i dollari della decima e i leader hanno implorato i membri della chiesa di vedere il film nel fine settimana di apertura per aiutare a incrementare le vendite dei biglietti nella speranza che potesse generare interesse per i non membri. Di seguito il trailer del film.

 



 

L'anziano David A. Bednar ha incoraggiato i membri a inondare i social media con l'hashtag #MeetTheMormons e ai membri è stato chiesto di condividere post sul film con amici e familiari per aumentarne la diffusione. Il film ha venduto poco più di $ 1,2 milioni in biglietti il primo venerdì e sabato, seguito da soli $ 64.956 la prima domenica, mostrando l'efficacia della richiesta ai membri di vedere il film, ma l'incapacità di raggiungere coloro che sono al di fuori della chiesa.

Ancora, viene sollevata la questione del perché Thomas S. Monson (profeta dell'epoca, ndt) abbia intrapreso queste due massicce campagne per promuovere il nome "mormone" quando Dio riteneva questo nome offensivo. Queste non sono piccole iniziative, eppure la dirigenza della chiesa sentiva che erano entrambe vitali per l'opera di crescita della chiesa e per la diffusione del Libro di Mormon.

Una delle prime priorità di Russell Nelson dopo essere diventato profeta è stata  rivisitare questo problema come aveva iniziato a fare 28 anni prima. Si pone quindi sul serio la domanda su cosa sia la rivelazione. Come membro della chiesa mi è stato detto che il profeta della chiesa aveva l'equivalente di una "linea diretta con Dio", tramite la quale era possibile ottenere risposte a domande importanti per poterci guidare nei momenti difficili.

Ma quello che abbiamo iniziato a vedere è che i profeti sono proprio come te e me, e i nostri interessi personali sono ciò che influenza le scelte che facciamo. Chiaramente Nelson credeva che il nome fosse una questione importante poiché l'ha sollevata 28 anni fa allo stesso modo in cui l'ha sollevato ora. L'unica differenza è che come presidente della chiesa, adesso ha l'autorità per fare in modo che questa sia una politica effettiva della chiesa e non un semplice se pur potente suggerimento.

L'attuale moglie di Nelson, Wendy Nelson, l'ha espresso meglio quando ha descritto cos'è la rivelazione nella chiesa. Ecco Wendy che parla di suo marito dopo essere diventato il profeta della chiesa:

È come se fosse stato liberato dalle catene. È finalmente libero di fare ciò per cui è venuto sulla terra. … E inoltre, è libero di portare a termine le cose di cui si è preoccupato ma che non avrebbe mai potuto  fare. Ora che è presidente [della Chiesa], può fare queste cose”. (Latter day saint prophet, Wife and Apostle share insights of global ministry)

In altre parole, Wendy sta affermando l'ovvio: Russell Nelson è ora in grado di apportare i cambiamenti che ha sempre voluto fare perché ha vissuto abbastanza a lungo per essere il profeta. Non importa più che sia Hinckley che Monson avessero respinto il cambiamento da lui desiderato, ora che è profeta può implementare quelle idee sotto la premessa della rivelazione. Come ha detto meglio Wendy, ora che Nelson aveva l'autorità, era "libero dalle catene" per fare le cose per le quali prima era impotente.

Quando Joseph Smith fondò la chiesa, riceveva spesso rivelazioni e spesso le riceveva immediatamente dopo averle chieste. Ha parlato spesso di conversare con gli angeli e ha anche detto a molti che "aveva visto Dio frequentemente e personalmente". (Palmira Reflector, 14 febbraio 1831)

Ma dopo Joseph Smith, il metodo di rivelazione è cambiato, diventando meno grandioso col passare del tempo. Durante le audizioni di Reed Smoot (ndt, al Senato Americano), a Joseph F. Smith (profeta mormone da non confondere con Joseph Smith, il fondatore della chiesa mormone, ndt) sono state poste domande in merito al ricevere rivelazioni:

Senatore Dubois: “Ha ricevuto qualche rivelazione da Dio, che è stata presentata da lei e dagli apostoli al corpo della chiesa nella conferenza semestrale? Quale rivelazione è stata sostenuta da quella conferenza mediante l'alzata di mano?

Joseph F Smith: “Da quando?”

Senatore Dubois: “Da quando lei è diventato presidente della chiesa

Joseph F Smith: “No, signore; nessuna.”

Senatore Dubois:” I singoli membri della chiesa possono ricevere rivelazioni individuali, no?”

Joseph F Smith: “Se posso permettermi… la parola "rivelazione"  spesso viene usata molto vagamente qui. Nessun uomo può ottenere rivelazioni a suo piacimento. Se un uomo è devoto e sincero nel suo desiderio e vive una vita retta e desidera informazioni e intelligenza, chiederà al Signore e il Signore si manifesterà a lui attraverso la presenza e l'influenza del suo Spirito, della sua mente e della sua volere. Sarebbe una rivelazione per quell'individuo.

Il Presidente: “Qual è la risposta alla domanda?

Senatore McComas: “Non è una risposta?”

Senatore Foraker: “Penso che sia una risposta intelligente e molto soddisfacente.”

Senatore McComas: “Mi sembra che sia una risposta esauriente.

Il Presidente: “Voglio risentire qual era la domanda. Signor Reporter, può leggerla per favore? “(la domanda viene riletta).

joseph F Smith: “Penso di aver risposto a questo.”

Il Presidente: “Molto bene; se pensa che sia una risposta…”

Senatore Dubois: “Lei stesso ha ricevuto rivelazioni individuali, da quando è diventato presidente della chiesa, anche secondo la sua stessa definizione di rivelazione?”

Joseph F Smith: “Non posso dire di sì.”

Senatore Dubois: “Può dire di no?”

Joseph F Smith: “No; Non posso dire di no.”

Senatore Dubois: “Allora sa se ha ricevuto una tale rivelazione come ha descritto, o no?”

Joseph F. Smith: “Ebbene, posso dire questo: che se vivo come dovrei nell'ambito dei miei doveri, sono suscettibile, credo, delle impressioni dello spirito del Signore sulla mia mente in qualsiasi momento, proprio come qualunque buon metodista o qualunque altro buon membro della chiesa potrebbe esserlo. E per quanto riguarda questo, dico di sì; Ho avuto impressioni dello Spirito nella mia mente molto spesso, ma non nel senso di rivelazioni.”

Gli apologeti sosterranno che le udienze di Reed Smoot erano antagoniste nei confronti della chiesa mormone, e penso che possiamo essere tutti d'accordo che lo fossero davvero. Ma questo non significa che Joseph F. Smith stesse qui mentendo sul processo di rivelazione. La verità è che solo Joseph Smith (il fondatore, ndt) sembrava ricevere rivelazioni "a volontà", e che, una volta morto, il concetto di rivelazione è stato costantemente annacquato fino a quello che è oggi. Oggi c'è un focus sul fatto che le "impressioni" sulla mente costituiscono una rivelazione, ma come tutti possiamo attestare, le impressioni sono spesso il nostro pregiudizio che viene confermato riflettendo sui problemi del giorno.

Questo è il motivo per cui Brigham Young diede il via al bando sui neri, ma lo inquadrò come una dottrina di Dio usando le scritture mormoni per confermare i propri pregiudizi. È per questo che la policy del 15 novembre risulta così dannosa per la comunità LGBT poiché gli attuali leader della chiesa non credono al consenso schiacciante sul fatto che essere gay non sia una scelta, ma il modo in cui siamo nati. Ma a causa del loro pregiudizio personale, sentono che Dio "imprime" nelle loro menti che queste politiche dannose sono in realtà la volontà di Dio.

Mentre la rivelazione continua a essere rinominata non tanto come qualcosa che derivi direttamente da Dio come sosteneva Joseph Smith, ma come una semplice impressione nella nostra mente perché si faccia un cambiamento, possiamo vedere quanto questo sembri limitato per una chiesa che afferma di essere l'unica che ha autorità diretta da Dio.

Nel 2018 da quando Nelson è diventato profeta, i più grandi cambiamenti nella chiesa sono stati organizzativi: sostituire l'insegnamento familiare con il ministero e diminuire la durata delle funzioni religiose della domenica da 3 a 2 ore. Entrambi questi cambiamenti sono stati sperimentati in tutto il paese per anni, prima che Nelson assumesse il ruolo di profeta. Si potrebbe sostenere che sono iniziati con una rivelazione, ma in tal caso nessuno li ha registrati come tali.

La chiesa invia continuamente sondaggi ai membri per scoprire cosa questi gradiscono, cosa a loro non piace e cosa li aiuterebbe a rimanere più coinvolti nella chiesa. Come persona che lavora nelle ricerche di mercato, posso garantirvi che questi sondaggi, interviste e focus group sono stati di certo utilizzati per dettare la politica della chiesa quando si è trattato di ministero o della durata di due ore delle funzioni. Potrebbero non essere stati l'unico fattore, ma il mantenimento del numero di membri è un problema importante per qualsiasi chiesa e non è diverso per i mormoni.

Inoltre, se dobbiamo credere che i recenti cambiamenti provengano da Dio, perché vengono effettuati sondaggi? Abbiamo avuto di recente delle rivelazioni da Mormon Leaks in merito ad un sondaggio sugli adolescenti mormoni, e c'è stato anche un recente sondaggio sui garment (l’indumento sacro del tempio, ndt), poiché molti millennial hanno rinunciato ad indossarli a causa del disagio e di come rendono difficile la scelta dei vestiti da indossarvi sopra.

Molti critici della chiesa hanno deriso l'attenzione di Nelson sul nome della chiesa come un grande sforzo per ribattezzare l'immagine della chiesa verso gli estranei, ma la realtà non potrebbe essere più lontana dalla verità. Quello che stiamo vedendo è una ridefinizione del termine rivelazione, poiché i membri sono costretti ad accettare che i nostri dirigenti non ricevono istruzioni da Dio come ha affermato Joseph Smith, ma come tutti noi facciamo nella nostra vita. A questo segue la ridefinizione del termine "traduzione" come notato nei nostri saggi LDS annotati sulla traduzione del Libro di Mormon e sulla traduzione del Libro di Abrahamo.

Ci viene costantemente detto di credere nella rivelazione personale, ma che se contraddice gli insegnamenti della chiesa, la rivelazione non viene da Dio ma da Satana. Se questo fosse vero, allora potremmo tranquillamente presumere che il discorso di Russell Nelson del 1990 provenisse da Satana, perché la leadership della chiesa ha continuato ad abbracciare e promuovere i termini “mormone” e la sigla LDS per la chiesa fino a quando Nelson è diventato il membro più anziano della Prima Presidenza ed è stato in grado di rivendicare infine l'autorità per indire questa nuova politica.

Una delle più grandi lotte nella mia crisi di fede è stata cercare di capire cosa significassero i sentimenti che ho provato per tutta la vita. Penso che in un modo strano Russell Nelson mi abbia confermato ciò che già sapevo: la rivelazione personale è la nostra mente che ci conferma ciò che sappiamo essere giusto e ciò per cui crediamo valga la pena combattere. Ciò non significa che c'è o non c'è un Dio, ma mostra che se un profeta può ricevere rivelazioni in modo così diverso dai profeti prima di lui, queste "impressioni" non sono comunicazioni dirette da Dio.

Nelson mi ha anche fatto capire che il motivo per cui le rivelazioni di Joseph Smith erano così diverse da quelle di ogni altro profeta non è solo perché i profeti dopo Joseph Smith non avevano la vera autorità (al riguardo, consulta la nostra pagina “Storie che promuovono la fede” su ldsdiscussions.org per avere informazioni sulla trasfigurazione di Brigham Young ), ma perché Joseph Smith stava facendo la stessa cosa. Se credeva che provenisse da Dio o no, non lo sapremo mai, ma quando leggerete Dottrina e Alleanze, studierete i cambiamenti che ha fatto dal Libro dei Comandamenti e capirete il contesto in cui sono stati scritti, potrete vedere che le rivelazioni di Joseph portavano avanti costantemente le credenze che stava incorporando nella chiesa da fonti esterne. Nella nostra pagina di riepilogo (su ldsdiscussions.org), dettagliamo nel punto 22 (Joseph Smith Mixtape Theory) come Joseph Smith abbia implementato i tre livelli del Cielo usando l'opera di Emanuel Swedenborg, abbia creato la cerimonia del tempio implementando le cerimonie massoniche che aveva imparato poche settimane prima, abbia aggiunto il sacerdozio Melchizedek ed il sacerdozi aaronnici di cui predicavano i Campbelliti (Sidney Rigdon era un predicatore Campbellita), abbia implementato il movimento per la temperanza nella Parola di Saggezza, e fosse persino in possesso di un resoconto della Prima Visione simile alla visione di Solomon Chamberlain che questi condivise con gli Smith solo pochi anni prima che Joseph scrivesse la sua esperienza.

Poiché i giorni della magia sono cessati ed i telefoni con fotocamera sono ovunque, la chiesa sta ora facendo i conti con l'idea che le storie miracolose raccontate da Joseph Smith semplicemente non siano accadute da quando abbiamo avuto la capacità di documentare e registrare tali eventi. Inoltre, stiamo imparando con ogni nuovo profeta che la rivelazione non corrisponde a ciò che Joseph Smith ci ha insegnato che fosse, il che solleva la domanda su cosa sia esattamente la rivelazione moderna. Ed è per questo che la chiesa sta lavorando così duramente per ridefinire ciò che costituisce la rivelazione e perché gli impatti di questo rebranding si faranno sentire per le generazioni a venire.

  Il link all'articolo originale: 
 
https://www.ldsdiscussions.com/blog-rebranding-revelation 

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