L'ESPIAZIONE DEL SANGUE

 

 

Una dottrina mormone poco nota fuori dagli Stati Uniti è quella che si definisce come la cosiddetta “Espiazione del sangue” (blood atonement in inglese).

 

Alla base della stessa, oggi fortunatamente rigettata, vi era il concetto secondo cui alcuni peccati erano ritenuti così atroci che l’espiazione di Cristo non poteva ad essi essere applicata. Pertanto, per espiare queste trasgressioni, i colpevoli dovevano essere uccisi o castigati in modo che si versasse il loro sangue sul terreno quale offerta sacrificale.

 

Alcuni pseudo-apologeti mormoni dell’ultim’ora affermano che si tratti di concetti scaturenti dalla veemenza oratoria del profeta Brigham Young … di principi mai messi realmente in pratica declamati da un profeta paragonato ad un “can che abbaia ma non morde”…e definiscono i fatti cruenti  riportati nelle cronache dell’epoca e legati al blood atonement come “storielle da campeggio”.

 

Il "profeta" Brigham Young

Vediamo di approfondire un po’ di più la questione, con gli occhi sempre rivolti alle fonti, ma con lo sguardo disincantato di chi non è di fede mormone.

 

La dottrina dell’espiazione di sangue era parecchio diffusa nello Utah, durante i primi decenni della chiesa mormone ed in particolare durante la Presidenza di Brigham Young, tuttavia, come vedremo, non mancano citazioni di profeti ed apostoli mormoni più “recenti” che richiamano l’importanza e la validità del “blood atonement”.

 

L’apostolo Bruce R. McConkie (in carica fino alla sua morte, nel 1985), ad esempio, spiega in Mormon Doctrine (p. 92) che “in certe circostanze ci sono alcuni peccati gravi per i quali la purificazione di Cristo non opera, e la legge di Dio è che gli uomini devono poi vedere il proprio sangue versato per espiare i loro peccati.”

 

Lo stesso Joseph Smith (fondatore della chiesa mormone) del resto non era estraneo a sangue e violenza, tant’è che dichiarò: “Io [sono] contrario all'impiccagione, tanto che se un uomo uccide un altro, gli sparerò, o gli taglierò la testa, spargerò il suo sangue per terra e farò salire il suo fumo fino a Dio; e se mai avrò il privilegio di fare una legge su questo argomento, la farò in questo modo.”- Joseph Smith, Jr., History of the Church, v. 5, p. 296

Joseph Smith non insegnò l'espiazione del sangue, ma insegnò la legge della punizione di Dio del "sangue per sangue". 


Uno degli individui di cui Joseph avrebbe voluto sbarazzarsi era un certo Grandison Newell, che ostacolava in tutti i modi la banca mormone di Kirtland (finita poi con un’umiliante bancarotta nel 1837): l’apostolo Orson Hyde riferirà durante un processo che "Smith sembrava molto eccitato e dichiarò che Newell doveva essere fatto fuori, o portato dove i corvi non potevano più trovarlo: disse che distruggere Newell sarebbe stato giustificabile agli occhi di Dio, che era la volontà di Dio". (Painesville Telegraph, vol. III n. 23, 9 giugno 1837)

Un altro nemico di Joseph Smith era Lilburn Boggs, il governatore del Missouri noto per l’odioso ordine di sterminio durante la guerra mormone del 1838. Un giornale scrisse nel 1842, dopo un tentativo di omicidio, che Smith “aveva profetizzato circa un anno fa la sua morte in modo violento.” (Quincy Whig, vol. 5 n. 4, 21 maggio 1842) 

Una guardia del corpo di Smith, il famigerato Porter Rockwell, dirà al generale Patrick E. Connor che era stato lui il responsabile dell'attentato: “Ho sparato dalla finestra e ho pensato di averlo ucciso, ma l'avevo solo ferito; Ero dannatamente dispiaciuto di non aver ucciso quel figlio di puttana.” (Orrin Porter Rockwell: Man of God, Son of Thunder, p. 80)

Porter Rockwell
La guardia del corpo di Joseph Smith

 

John D. Lee fu uno dei protagonisti (ed unico condannato) del terrificante massacro di Mountain Meadows, durante il quale 120 persone tra donne e bambini furono trucidati da mani mormoni. John D. Lee scriverà nel suo diario:

 

Sapevo di molti uomini uccisi a Nauvoo dai Daniti. Allora era la regola che tutti i nemici del profeta Joseph dovessero essere uccisi, e conosco molti uomini che furono tranquillamente fatti fuori per ordine di Joseph e dei suoi apostoli mentre la Chiesa era lì. È sempre stata una dottrina ben compresa della Chiesa che è giusto e degno di lode uccidere ogni persona che parla male del Profeta. Questa dottrina è stata rigorosamente rispettata nello Utah.”

L'espiazione del sangue di John D. Lee


Approfittiamo dell’accenno fatto da John D. Lee, per descrivere brevemente chi furono i Daniti, questa sorta di pretoriani mormoni, con le parole della storica, scrittrice e giornalista Sally Denton.

Secondo quest’ultima, la creazione della guardia armata dei Daniti è da attribuirsi direttamente a Joseph Smith che li costituì come un suo personale "gruppo segreto di lealisti". La stessa Sally Denton suggerisce che divennero "una delle bande più leggendarie e temute nell'America di frontiera" e che questa "unità consacrata e clandestina di assassini divinamente ispirati" introdusse "la forma rituale di omicidio chiamata espiazione del sangue, fornendo alla vittima la salvezza eterna tagliandole la gola." La Denton dice ancora che "l'espiazione di sangue" fu una delle dottrine che i mormoni ritenevano "più sacre" e che "coloro che osarono fuggire da Sion furono braccati e uccisi." La stessa Denton riferisce inoltre che che un gran numero di tali "espiazioni" avvennero durante la riforma mormone del 1856, anche se "nessuno dei crimini è mai stato riportato nel Deseret News", e che il "regime sanguinario... si è concluso con la morte improvvisa di [Jeddiah] Grant, il 1 dicembre 1856”. (Denton, Sally (2003), American Massacre: The Tragedy at Mountain Meadows, September 1857)

 

Un'immagine inquietante dei Daniti e delle due guardie del corpo di Joseph Smith
Wild Bill Hickman e Porter Rockwell

 

Comprensibilmente i mormoni odiavano gli assassini di Joseph Smith, che morì linciato da una folla inferocita nel 1844. Al riguardo il suo successore Brigham Young dichiarò:

Ti dirò quanto amo quei personaggi. Se avessero avuto rispetto per il loro benessere, si sarebbero fatti avanti, , che Joseph Smith fosse stato un profeta o no, e avrebbero detto: 'Abbiamo sparso il suo sangue, e ora facciamo ammenda per questo;' e sarebbero disposti a farsi tagliare la testa, affinché il loro sangue scorra sulla terra e il suo fumo si levi davanti al Signore come incenso per i loro peccati”- Brigham Young, Journal of Discourses, v. 2, p. 179, 18 febbraio, 1855

Al riguardo il profeta Brigham Young aggiunse alla cerimonia di investitura del tempio, nel 1845, il giuramento di vendetta per Joseph e Hyrum Smith (oath of vengeance), in cui veniva intimato agli iniziati: “Voi e ciascuno di voi fate alleanza e promettete che pregherete e non cesserete mai di pregare Dio Onnipotente di vendicare il sangue dei profeti su questa nazione, e che insegnerete lo stesso ai vostri figli e ai figli dei vostri figli fino alla terza  e quarta generazione.”

Come già accennato in precedenza, questo giuramento ebbe conseguenze tragiche quando l’11 settembre 1857, a Mountain Meadows, una milizia mormone massacrò oltre 120 pionieri che attraversavano lo Utah pacificamente, ritenendoli erronamente legati all’uccisione di Joseph Smith.

John D. Lee, uno dei capi della milizia che verrà poi fucilato per soddisfare l’espiazione di sangue, confesserà prima di morire: “Credevo allora come adesso, che era la volontà di ogni vero mormone nello Utah, a quel tempo, che i nemici della Chiesa dovessero essere uccisi il più velocemente possibile, e che siccome questo gruppo di persone aveva uomini tra loro che si diceva avessero aiutato ad uccidere i Profeti nella prigione di Carthage, l'uccisione di tutti loro avrebbe significato mantenere i nostri giuramenti e vendicare il sangue dei Profeti.”

Il giuramento di vendetta verrà rimosso dalla dotazione solo nel 1930 per migliorare le relazioni fra il governo federale e la chiesa (Good Neighbor policy).

Altri peccati che richiedevano che il sangue della persona fosse versato per l’espiazione erano

 

L’apostasia naturalmente:

 

Heber C. Kimball, apostolo mormone, spiega che " se gli uomini tradiranno Dio e i suoi servi, il loro sangue sarà sicuramente sparso, altrimenti saranno dannati, e anche questo secondo le loro alleanze."- Journal of Discourses vol. 4 pp. 374-376

 

Anche Sidney Rigdon, in quello passato alla storia come "sermone del sale", aveva spiegato nel giugno 1838 che gli apostati erano come il sale che aveva perso il sapore ed erano solo buoni a essere calpestati, riferendosi alla presidenza di palo dissidente nel Missouri. I daniti sorsero proprio in quel periodo con lo scopo di cacciare i dissidenti e dichiararono nel loro manifesto: “uscirete dalla contea e nessuna potenza vi salverà. E dopo aver ricevuto questa comunicazione avrete tre giorni, ovvero ventiquattro ore al giorno, per partire pacificamente con le vostre famiglie; in modo indisturbato da qualsiasi persona; ma dopo quel tempo, se non partirete, useremo i mezzi in nostro potere per farvi partire; perché dovrete andare.” (Danite Manifesto)

La violenza dei daniti, che minacciarono di morte i dissidenti e poi saccheggiarono e distrussero Gallatin e altre cittadine, furono la scintilla che fece scoppiare la guerra mormone in Missouri. 


L’adulterio:

“Supponi di trovare tuo fratello a letto con tua moglie e di trafiggere entrambi con un giavellotto. Saresti giustificato, e loro espierebbero i loro peccati e verrebbero ricevuti nel Regno di Dio. Lo farei subito, in tal caso; e date le circostanze, non ho moglie che amo così tanto che da non infilarle un giavellotto nel cuore, e lo farei con mani pulite... Non c'è un uomo o una donna, che viola le alleanze fatte con il suo  Dio, che non sarà tenuto a pagare il debito. Il sangue di Cristo non lo cancellerà mai, il tuo stesso sangue deve espiare per questo.”- Brigham Young, Journal of Discourses, v. 1, pp. 108-109

 

Le persone dello Utah sono le uniche in questa nazione che hanno preso misure efficaci... per prevenire adulteri e connessioni criminali tra i sessi. La punizione, per questi crimini, è la morte sia per il maschio che per la femmina. E questa legge è scritta nei focolari e stampata nei pensieri di tutto il popolo.”- Apostolo Orson Pratt, The Seer, p. 223

 

Il principio, l'unico che batte e palpita nel cuore di tutti gli abitanti di questo Territorio, è semplicemente questo: l'uomo che seduce la moglie del vicino deve morire, e il suo parente più prossimo deve ucciderlo”- Apostolo George A. Smith, Journal of Discourses, v. 1, p. 97

 

 

Ma anche l’avere relazioni sessuali con persone di colore:

 

Devo dirvi la legge di Dio riguardo alla razza africana? Se l'uomo bianco che appartiene al seme prescelto mescola il suo sangue con il seme di Caino, la pena, secondo la legge di Dio, è la morte sul posto. Sarà sempre così” - Journal of Discourses, vol. 10 p. 110

 

 

Il furto:

Se volete sapere cosa fare con un ladro che sorprendessi a rubare, io dico di ucciderlo sul posto e non permettergli mai di commettere un'altra iniquità. Dimostrerò con le mie opere se posso fare giustizia a tali persone o no. Lo considererei un dovere tanto quanto battezzare un uomo per la remissione dei suoi peccati.”- Brigham Young, Journal of Discourses, v. 1, pp. 108-109

 

 

Uccidere queste persone era considerate far loro un favore.

Young spiega che “Ora prendi una persona in questa congregazione che ha conoscenza riguardo alla salvezza... e supponi che abbia commesso un peccato che sa lo priverà di quell'esaltazione che desidera, e che non può raggiungere senza lo spargimento di sangue, e sa anche che avendo il suo sangue sparso espierà per quel peccato e può essere salvato ed esaltato con Dio, c'è un uomo o una donna in questa casa ma che non direbbe: 'versa il mio sangue affinché io possa essere salvato ed esaltato con gli Dei?- Brigham Young, Journal of Discourses, v. 4, pp. 219-220

 

A cui fa eco: “Non uccideremmo un uomo, ovviamente, a meno che non lo uccidiamo per salvarlo...”- Apostolo Jebediah M. Grant, Deseret News, July 27, 1854

 

Questa imbarazzante dottrina è poco discussa nella chiesa mormone ma non mancano certo i suoi sostenitori, e non solo fra i più fondamentalisti: ancora nel 1985, il padre di Mark Hofmann (il falsario autore della “Lettera della Salamandra”) disse al figlio che avrebbe dovuto farsi fucilare, così avrebbe potuto espiare i terribili omicidi che aveva commesso: “Figlio, se Satana si è impossessato di te e hai commesso questi atti, devi confessare e richiedere il plotone di esecuzione, così potrai essere con noi nella prossima vita.” (A Gathering of Saints, p. 217)

 

Uno dei motivi per cui lo Utah è l’unico stato USA in cui si fucilano coloro che sono colpevoli di omicidio, deriva proprio dal concetto di espiazione di sangue: James W. Rodgers, Gary Gilmore, John Albert Taylor e Ronnie Lee Gardner sono solo alcuni degli omicidi che optarono per la fucilazione. 

 

La camera delle esecuzioni nella prigione di stato dello Utah.  La piattaforma a sinistra viene utilizzata per l'iniezione letale.  La sedia di metallo a destra viene utilizzata per l'esecuzione mediante fucilazione.


 

Oggi molti mormoni sostengono che l’espiazione di sangue sia una menzogna inventata di sana pianta da anti-mormoni o che fosse solo l’opinione dei dirigenti ottocenteschi, ma è risaputo che per i i mormoni le dottrine e le profezie di oggi sono le opinioni (o meglio, le eresie) di domani.



 


Se pur non strettamente collegato al concetto di "espiazione del sangue", riteniamo interessante riproporvi un post di quale tempo fa in merito a:


Castrazioni punitive ed eunuchi -

Secondo diversi racconti, un metodo particolarmente cruento che veniva utilizzato come castigo corporale (e molto spesso per “punire” uomini che per un motivo o per un altro erano antipatici ai capi) era quello della castrazione.

 

Si otteneva così un doppio scopo: in primo luogo questa mutilazione rappresentava una perfetta vendetta; inoltre essa rendeva la povera vittima un esempio vivente per gli altri, affinché non corressero il pericolo di disobbedire ai consigli (e agli ordini) del sacerdozio.

 

A titolo esemplificativo riportiamo il seguente racconto: ... Warren Snow era vescovo della chiesa a Manti, Contea di San Pete, Utah. Aveva diverse mogli, ma in città c'era una giovane donna fiera e attraente che Snow voleva in moglie ... Lei lo ringraziò per l'onore offerto, ma gli racconto di essere fidanzata con un giovane uomo, un membro della Chiesa, e di conseguenza, non poteva sposare il vecchio sacerdote.

 

Lui insistette che era volontà di Dio che lei lo sposasse, che lei era tenuta a farlo; che il giovane poteva essere liberato dalla promessa, inviato in missione o comunque affrontato in qualche modo ... che, di fatti, una promessa fatta al giovane non era vincolante, dato che lei era stata informata che ciò era contrario ai desideri delle autorità ...

(Il vescovo) decise che il giovane doveva essere castrato; Snow diceva: "Quando questo sarà fatto, non sarà più molto capace di desiderare la ragazza, e lei ascolterà la ragione quando saprà che il suo amante non è più un uomo.

 

Fu allora deciso di convocare un incontro con le persone che vivevano fedeli al consiglio, che fu tenuto nella casa della scuola di Manti ... Il giovane era lì, e gli fu di nuovo chiesto, ordinato e intimato, di consegnare la giovane donna a Snow, ma lui, fedele alla sua triste condizione, si rifiutò di acconsentire a rinunciare alla ragazza. Quindi furono spente le luci e fu sferrato un attacco sul giovane. Fu picchiato duramente, e poilegato con la schiena su una panchina, ad un tratto il vescovo Snow prese un coltello da fieno, ed eseguì l'operazione in modo molto brutale, quindi tagliò la parte dalla sua vittima e l’appese nell’edificio della scuola su un chiodo, in modo che potesse essere vista da tutti coloro che avrebbero visitato la casa in seguito ...

(Il giovane) da allora diventò folle…pazzo ... 

Brigham Young non fece nulla contro Snow. Lo lasciò al potere come vescovo di Manti e ordinò che il fatto fosse messo a tacere (Mormonism Unveiled, Pp. 284-286).

 

D. Michael Quinn scrive: "Nel maggio 1857 il consigliere del vescovo Warren S. Snow scrisse questo: Thomas Lewis, ventiquattrenne, "ora è impazzito" dopo essere stato castrato dal Vescovo Snow per un crimine sessuale non rivelato. Quando è stato informato dell'azione di Snow, Young ha detto: "Mi sento di sostenerlo ... ". A luglio Brigham Young scrisse una lettera rassicurante al vescovo a proposito di questa castrazione: "Lascia cadere la questione e non dire altro" - il presidente della Chiesa consigliò - “e presto morirà tra la gente”. (The Mormon Hierarchy, extensions of the power. Vol. 2, pp. 250-251).

 

 

 

Sono stati scritti volume sul Blood Atonement e naturalmente noi in questa sede non possiamo che fornirvi dei brevi spunti.

 

Tuttavia vi invitiamo a dare un’occhiata diretta a tutte le fonti citate tra parentesi ed a giudicare voi stessi se tutti questi fatti possono considerarsi in qualche modo documentati o si tratta semplicemente di “storielle da campeggio”.

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